COS’È L’EX D.LGS 231/2001
L’ex D.Lgs 231/01 introduce nell’ordinamento italiano la responsabilità “amministrativa” degli enti relativamente alla commissione di alcuni reati, specificamente indicati dal legislatore; permette quindi di colpire direttamente l’Ente/Società e, quindi, l’interesse economico dei soci e non solo il soggetto che lo ha commesso.
I reati per i quali l’Ente può essere chiamato a rispondere sono soltanto quelli espressamente indicati dal legislatore nel corso degli anni, e riguardano i seguenti ambiti:
- reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;
- delitti informatici e trattamento illecito di dati;
- delitti di criminalità organizzata;
- concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione;
- falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento;
- delitti contro l’industria e il commercio;
- reati societari;
- reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico;
- pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;
- reati contro la personalità individuale;
- reati di abuso di mercato;
- reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro;
- reati transnazionali;
- delitti in materia di violazione del diritto d’autore;
- induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria;
- reati ambientali e delitti contro l’ambiente;
- impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare;
- ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita;
- Autoriciclaggio, nel 2015;
- Disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività tra i Reati ambientali, nel 2015;
- False comunicazioni sociali, nel 2015;
- Sfruttamento della manodopera, nel 2016.
SANZIONI
Le sanzioni previste dal Decreto, a carico del patrimonio dell’ente, per i reati commessi sono:
- sanzioni interdittive:
- interdizione dall’esercizio dell’attività;
- sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito (esempio: accreditamenti, SOA per appalti pubblici, ecc.);
- divieto di contrarre con la pubblica amministrazione;
- esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli concessi;
- divieto di pubblicizzare beni o servizi;
- pubblicazione della sentenza di condanna (che può essere disposta in caso di applicazione di una sanzione interdittiva);
- sanzioni pecuniarie da un minimo di Euro 832,00 fino ad un massimo di Euro 1.549.370,00 e sequestro conservativo in sede cautelare;
- confisca del profitto che l’ente ha tratto dal reato (sequestro conservativo, in sede cautelare).
CONDIZIONE ESIMENTE
La responsabilità amministrativa della Società può essere ridotta o eliminata se il giudice ritiene che la Società abbia adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire i reati.
Il compito di vigilare sull’osservanza e sul funzionamento dei modelli deve essere affidato a un Organismo di Vigilanza che ne deve curare anche l’aggiornamento.
L’adeguamento organizzativo al decreto 231/01 prevede lo sviluppo e l’adozione di alcuni elementi:
- CODICE ETICO
- PROCEDURE E PROTOCOLLI interni
- CODICE DISCIPLINARE
- ORGANISMO DI VIGILANZA (che vigila sull’efficacia, controlla l’adeguatezza e la funzionalità nel tempo e facilita l’aggiornamento del Modello).
L’Organizzazione viene esentata dalla responsabilità (art. 6 del D. Lgs. 231/2001) se è in grado di:
- Esibire le prove documentali di aver efficacemente adottato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire fattispecie di reati come quello commesso;
- Dimostrare di aver costantemente ed efficacemente vigilato sull’osservanza di tali modelli;
- Dimostrare che il reato è stato attuato da un soggetto che ha eluso in modo fraudolento il modello;
I BENEFICI DERIVANTI DALL’APPLICAZIONE DEL D.LGS 231/2001
La finalità di un MOGC ex D.Lgs 231/2001 è TUTELARE IL PATRIMONIO DELL’ENTE e di conseguenza, gli interessi di azionisti, dipendenti, clienti, terzi, ecc; tale tutela si realizza attraverso l’ADOZIONE DI UN MODELLO EFFICACE, raggiungibile con la definizione di regola chiare, la formazione periodica del personale, un sistema di controllo interno documentato (vigilanza), un flusso informativo efficiente, un sistema sanzionatorio attuato ed un periodico aggiornamento della documentazione, in particolare:
- Il Risk Assessment reati, che deve recepire e valutare periodicamente il livello di rischio rispetto ai nuovi reati introdotti e/o alle misure adottate;
- Piano di Governance e Piano Organizzativo, che devono rispecchiare le procure, deleghe, ruoli e responsabilità definiti internamente.
Criterio premiante definito nel nuovo Codice degli Appalti; in particolare la garanzia fideiussoria è ulteriormente ridotta del 30%.